Nigeria, liberate le 279 studentesse rapite venerdì scorso

Sono state liberate le 279 studentesse rapite venerdì 27 febbraio nel dormitorio di una scuola a Jangebe, Nigeria. La liberazione è stata annunciata dal governatore locale, Bello Matawalle, ad Al Jazeera, rete televisiva satellitare con sede in Qatar. Matawalle puntualizza che non è stato pagato alcun riscatto e che le studentesse rapite sono 279 e non 317 come pensato nei giorni precedenti. "Oggi abbiamo ricevuto le ragazze che erano ostaggio da venerdì. Ho avviato un negoziato, che si è concluso positivamente. Non è stato pagato alcun riscatto, ho insistito perché non si desse nulla ai rapitori". Le 279 adolescenti sono ora nei locali del Governo di Zamfara. «Sono felice di annunciare che le ragazze sono state rilasciate. Sono appena arrivate al palazzo del Governo, e sono tutte in buona salute».

Questo non è l'unico sequestro di massa ma è il quarto nella regione in solo tre mesi, con ben 600 studenti e studentesse rapiti da bande criminali non identificate, chiamati dalle autorità 'banditi'. Nonostante i continui dinieghi sul pagamento di riscatto ai rapitori, alcune fonti pensano che siano state offerte armi, materiale bellico e agevolazioni ai sequestratori.

Tutte le grandi ONG, dall'UNICEF a "Save The Children" , si sono espressi su questa tragedia. “Save the Children" si è detta "inorridita dal rapimento delle ragazze e chiede il loro immediato rilascio". Tutti ritengogno indispensabile che i rapitori paghino per ciò che hanno fatto.

Peter Hawkins, rappresentante dell’UNICEF in Nigeria, ha descritto il sequestro "una grave violazione dei diritti di tutti gli studenti coinvolti". Ha dichiarato: "Siamo arrabbiati e rattristati per l’ennesimo attacco brutale contro gli studenti della Nigeria”. Gravi saranno sicuramente gli effetti sulla salute mentale delle ragazze.