La strategia del terrore
Aggiornamento: 6 set 2021
E' passato quasi mezzo secolo dalla strage di Piazza della Loggia
Sono trascorsi ormai 47 anni dall’attentato che si è avuto, tre le 10 e le 12 del mattino, in Piazza della Loggia a Brescia. Durante un comizio antifascista esplose un chilogrammo di tritolo, posto in un cestino dei rifiuti: una terribile carneficina con otto morti e 102 feriti.
“La democrazia è stata più forte, ha sconfitto chi voleva violarla“ ha precisato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell'anniversario, oggi nella piazza bresciana. Si è riusciti in parte a portare a compimento il percorso giudiziario. Guido Rispoli, il procuratore generale di Brescia, ha dichiarato: “Finalmente dopo l’estate ci sarà la chiusura delle indagini sulla strage“, riferendosi alle due inchieste ancora aperte e solo in parte concluse.
Purtroppo, però, la verità processuale appare sempre più difficile da raggiungere. Accanto ad essa esiste, ed è ormai piuttosto consolidata, una verità fondata sull’evidenza dei fatti, sull’oggettività di determinanti episodi che, uniti, hanno formato una lunga serie di chiarissime “coincidenze”.
La strage di Piazza della Loggia è uno degli episodi della “strategia della tensione”, durata fino agli anni ‘80 e caratterizzata da una lunga scia di attentati iniziati nel ‘69 con quello milanese di piazza Fontana, seguito nel ‘73 dalla bomba alla questura di Milano, l’anno successivo dall’attentato dinamitardo sul treno Italicus e il 2 agosto del 1980 dal massacro della stazione di Bologna, il cui orologio segna ancora l’orario dell’esplosione: 10:14. Questo oscuro periodo della nostra storia è stato definito: “anni di piombo”. Il popolo italiano, però, si è unito per fare barriera contro il terrorismo e per difendere la democrazia e la Repubblica.
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