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La storia si ripete: la von der Leyen nuovamente vittima del patriarcato

La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen non viene ritenuta degna di una stretta di mano


Giovedì 17 Febbraio a Bruxelles si è svolto il vertice bilaterale tra Europa e Africa al fine di discutere della situazione economica del continente e dei fondi che l'Unione ha intenzione di stanziare per favorirne lo sviluppo. Presenti cinquanta capi di Stato dell’Unione africana. A rappresentare l'UE, dall'altra parte, Charles Michel, Ursula von der Leyen e Emmanuel Macron. Mentre i tre europei accoglievano gli ospiti scattando delle foto, si è verificato uno spiacevole episodio che purtroppo non suona affatto nuovo. Il rappresentante dell'Uganda, il ministro degli Esteri Odongo Jeje ha salutato i leader europei, senza, però, tener conto della Presidente. Questa, rivolgendo uno sguardo sconcertato ai fotografi, non ha ottenuto altro che una sonora risata. Mentre Macron ha fatto segno più volte, anche se invano, al ministro ugandese di considerare la donna, Michel rimane indifferente. Dopo diversi evidenti segni del presidente francese, Jeje si rivolge verso la von der Leyen, non degnandola neanche di una stretta di mano.



Non può non sorgere alla memoria quello che è passato alla storia come sofagate. Nell'aprile dello scorso anno, difatti, si verificò un caso non molto differente. La von der Leyen, insieme al presidente Michel, fu ospitata dal presidente turco Recep Erdogan per un incontro ufficiale con i principali esponenti del Paese. Per lei, però, non era stata predisposta una poltrona e ciò la obbligò a sedersi sul divano. La Presidente della Commissione, in seguito, dichiarò di essersi sentita sola sia come presidente che come donna. Anche in questa situazione il presidente dell'Unione Europea non mosse una sola parola, accettando il segno di completa ignoranza da parte del presidente turco.



Inaccettabile la discriminazione subita da Ursula von der Leyen, considerata meno rilevante solo in quanto donna. Inaccettabile l'indifferenza di Michel, che acquisisce un privilegio a discapito della sua collaboratrice. Inaccettabile l'ignoranza che regna in tutto il mondo e che impedisce a tante donne di realizzarsi. Inaccettabili il sessismo e la disparità di genere.


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