La storia del coraggio di Peppino Impastato
Peppino Impastato, la sua Radio Aut e la denuncia contro la mafia
di Caterina Montella e Giorgia Scaglione
Peppino Impastato è stato un giornalista e conduttore radiofonico impegnato nella lotta contro la mafia, lotta che lo porta alla morte il 9 Maggio 1978. Peppino nasce a Cinisi, un paesino in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948 da una famiglia coinvolta nella mafia. Fin da subito si trova in disaccordo con il padre e con il lavoro che svolgeva. Contro ogni aspettativa Peppino diviene un attivista antimafia e nel 1965 fonda il giornalino "L'idea socialista ", due anni dopo partecipa alle attività dei gruppi di Nuova Sinistra. Nel 1975 fonda il gruppo "Musica e cultura" che svolgeva attività culturali.
Nel 1977 fonda Radio Aut che diviene una voce per denunciare le attività della mafia. Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Non saprà mai l'esito del voto poiché l'organizzazione criminale, a conoscenza delle denunce di Peppino, decide di assassinarlo nella notte tra l'8 e il 9 Maggio di quello stesso anno.
La sua morte è considerata all'inizio un suicidio soprattutto dopo la scoperta di una sua lettera scritta qualche tempo prima. La verità viene a galla grazie all'attività del fratello Giovanni e della madre Felicia, che rompono pubblicamente con la parentela mafiosa. Il 5 Marzo 2001 la corte riconosce Vito Palazzolo colpevole e lo condanna a 30 anni di reclusione, mentre nel 2002 condanna Gaetano Badalamenti all'ergastolo.
Peppino è uno dei simboli della lotta contro la mafia, mafia ancora oggi presente nei nostri territori. Il titolo del nostro articolo non è stato scelto casualmente, ma in relazione alle azioni compiute da Peppino, che, seppur da solo, ha avuto il coraggio di andare contro la mafia e sfidarla.
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