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La "quasi-favola" dell'Ungheria

La squadra allenata dall'Italiano Marco Rossi vicina all'impresa


Una piccola realtà calcistica come l'Ungheria si qualifica ad EURO 2020 con poche aspettative e viene inserita in un girone di fuoco, definito da molti "il girone della morte". Del girone della morte, infatti, fanno parte la Francia, campione nel mondo nel 2018, il Portogallo, campione d'Europa nel 2016, e la Germania, campione del mondo nel 2014. Sin da subito i social media hanno dato per spacciata l'Ungheria, definendola "squadra materasso". Nessuno avrebbe scommesso un euro su di lei. Cominciano gli Europei e la prima partita del gruppo F è Ungheria-Portogallo. La partita è bloccata sullo 0-0 per 78 minuti, quando il numero 9 dell'Ungheria, Szalai, viene lanciato in profondità e fa esplodere la Puskas Arena, portando clamorosamente l'Ungheria in vantaggio. L'urlo di tutto il popolo ungherese è stroncato dal check del Var, che annulla il goal per fuorigioco. Al minuto 84' un cross basso sorprende la difesa dell'Ungheria e il portoghese Raphael Guerreiro infila lo 0-1 a favore del Portogallo. 3 minuti dopo ancora Raphael Guerreiro è autore di una percussione che porta al calcio di rigore sul fallo di Orban. E' il freddissimo Cristiano Ronaldo a firmare lo 0-2. Dopo 5 minuti una grande azione di Guerreiro e Ronaldo porta al sigillo: è 0-3. L'Ungheria viene sconfitta con 3 goal di scarto immeritatamente dal Portogallo.

Partita successiva: gli ungheresi affrontano i campioni del mondo in carica, la Francia. L'Ungheria gioca un primo tempo perfetto, chiusa per poi ripartire e al 45' Attila Fiola firma l'incredibile 1-0 per l'Ungheria, mandando in visibilio la Puskas Arena. Al 67', però, le petit diable Antoine Griezmann segna l'1-1 e la partita termina così. Per passare l'Ungheria deve battere la Germania.

23 giugno: si gioca Germania - Ungheria. Minuto 11, cross dalla destra per il numero 9 Szalai che gira di testa, battendo Neuer, 0-1. L'Ungheria marca con le unghie e con i denti, ma la qualità della Germania è incontenibile e al 66' un pallone vagante in area a causa di un banale errore del portiere ungherese Gulacsi porta al goal del pareggio di Kai Havertz, 1-1. Minuto 68, capovolgimento di fronte e contropiede dell'Ungheria, grande palla di Szalai a servizio di Shafer che anticipa Neuer di testa, 1-2. L'Ungheria ci crede. La Germania vuole qualificarsi e continua ad attaccare: minuto 84, Musiala porta palla sulla sinistra e mette in mezzo un cross rasoterra, una doppia deviazione favorisce Goretzka che pareggia i conti, 2-2. I sogni dell'Ungheria si spengono negli ultimi minuti, ma tutto il mondo non dimenticherà mai questa squadra che ha dato filo da torcere alle big europee.






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