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La fine dello smart working può essere la causa della depressione di cani e gatti

Ecco a voi dei semplici consigli su come gestire i cani e i gatti con la fine dello smart working


Quest'anno io, come molti altri, ho studiato da casa e a tenermi compagnia c'erano i miei gattini che hanno assistito alle mie videolezioni il più delle volte. Poi, con il ritorno in presenza, sono dovuta tornare a scuola e lasciare i miei amici a quattro zampe da soli per molte ore, uno shock, sia per me che per loro. Non è il mio caso, ma, molte volte in situazione del genere, i gatti e i cani possono soffrire di depressione a causa di un allontanamento brusco dal padrone. Cosa si può fare per prevenire tutto ciò?

La dottoressa Maria Chiara Catalani, medico veterinario esperta in comportamento degli animali e presidente della SISCA (Società Italiana esperta del comportamento Animale), spiega come ci dobbiamo comportare con i nostri amici a quattro zampe, ormai abituati alla nostra presenza.

I cani non sono riusciti ad approcciarsi ad altri individui della propria specie e non hanno potuto correre liberi o esplorare e si sono abituati a un mondo più tranquillo con poche macchine, con poche persone e, soprattutto, con noi 24/24h. Per aiutare i cani, che necessitano di molte attenzioni da parte dei padroni e di condividere gran parte della giornata con essi, possiamo:

1. iniziare a lasciare da solo il nostro amico quadrupede per poco

tempo e con qualche snack da sgranocchiare, così il distacco sarà meno traumatico;

2. portarlo a fare una passeggiata molto lunga o giocare con lui prima di uscire;

3. in caso il cane si agiti a causa della nostra assenza, è opportuno cercare un dog sitter o un asilo per cani;

4. se si ha la possibilità di portare il cane al lavoro, bisogna tener presente che potrebbe non essere a suo agio tra tanti altri cani o persone, allora è necessario creare uno spazio vicino alla propria scrivania o allo spazio di lavoro, portando con sé un gioco per far rilassare l' amico canino.

Per i proprietari dei gatti, invece, dice la dottoressa Catalani, bisogna capire se il nostri amici felini hanno accumulato dello stress per mancanza dei loro spazi o se hanno subito un forte attaccamento nei nostri confronti. Successivamente possiamo:

1. aiutare il nostro gatto a ritrovare la sua autonomia attraverso giochi di caccia, come il "gioco predatorio", per rendere le sue giornate più divertenti, o posizionando il suo cibo in stanze diverse da quelle del padrone;

2. lasciare dei croccantini, dei giochi e una lettiera pulita quando lo si lascia da solo;

3. evitare di adottare un altro gatto per tener compagnia al primo, poiché è probabile che l'effetto per il gatto già presente sarà fastidioso o, addirittura, traumatico;

4. dare piccoli snack durante la giornata al nostro amico baffuto, se abituato a mangiare tanto durante il lockdown.

Spero che questi pochi, ma utili consigli della dottoressa Catalani siano stati d'aiuto a tutti i proprietari di un amico a quattro zampe e ricordo anche che non bisogna abbandonare i propri animali, poiché "scomodi" ora che non si è più costretti a stare a casa, perché cani e gatti non sono giochi da compagnia o da utilizzare solo quando ci fa piacere, no, sono esseri viventi che vogliono essere amati e far parte di una famiglia che li tratti bene!

Io continuo a dedicare ai miei gatti le attenzioni di sempre, certa di essere ricambiata con l'affetto che solo gli animali possono trasmettere e che ogni proprietario conosce bene!

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