La canzone di Achille
Aggiornamento: 26 giu 2021
Madeline Miller ha trasformato la più famosa opera di guerra in una storia viva ed emozionante
Il romanzo "La canzone di Achille" viene pubblicato per la prima volta da Sonzogno nel 2013. Dimenticate gli scenari di guerra e di sofferenza e seguite invece la crescita di due giovani, Achille e Patroclo, che da amici diventano amanti e infine compagni in guerra.
Patroclo, a differenza di Achille, ha sempre vissuto la sua vita due passi indietro a lui, ha sempre riscontrato molte difficoltà che lo hanno fatto crescere, è un ragazzo goffo e delicato, non è infatti adatto alla vita da soldato. Nel libro, però, capiamo quanto Patroclo possa essersi legato ad Achille e a tutti i loro ricordi, cerca sempre di stare accanto a lui, in ogni momento. Le vicende sono narrate dal punto di vista di Patroclo, costante, quindi, è la sua presenza, tutto ciò che prova lui noi lo proviamo. Grazie alle fantastiche descrizioni riusciamo ad immaginare nei minimi dettagli dove si svolgono le vicende, chi sono i protagonisti e cosa stanno facendo. Le descrizioni della Miller sono veramente pazzesche, l'autrice aggiunge un dettaglio in qualsiasi cosa e ti fa immergere nel racconto.
Achille è molto diverso da Patroclo, è forte, coraggioso e soprattutto prototipo dell'eroe greco, ma in questo romanzo scopriamo l'altra parte di Achille, una parte romantica e debole; dietro la sua corazza troviamo, infatti, un animo che ha bisogno di affetto. Mentre leggiamo, speriamo che il destino di Achille possa essere diverso da quello che tutti conosciamo, ci affezioniamo talmente tanto al personaggio che è difficile credere nella sua morte. Nel romanzo si riesce a capire a pieno il rapporto che hanno i due giovani, un rapporto che man mano cresce e diventa qualcos'altro, sempre più affiatati e sempre più uniti i ragazzi affrontano ogni difficoltà.
Consiglio a un pubblico giovane ma ma maturo di leggere questo libro per vari motivi: tante cose si riesce a capirle solo se si è in po' più grandi, molte volte dalle descrizioni, che sono intrecciate tra di loro, non si riesce a cogliere cosa stia accadendo e si può pensare che il libro sia noioso. Nel romanzo ci sono molte frasi che arrivano veramente al cuore, la mia preferita è questa:
"Lui è la metà della mia anima, come cantano i poeti, lo riconoscerei solo toccandolo, dal suo profumo, lo riconoscerei se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra, lo riconoscerei anche nella morte, alla fine del mondo".
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