La biblioteca "Sena": un sogno che si è avverato...
Incontro “virtuale” per presentare una vincente “realtà” scolastica: la biblioteca del Liceo Classico “Francesco De Sanctis” di Salerno.
Ad organizzarlo, su BiblioMeet lo scorso 24 febbraio alla 15.30, è stata la professoressa Annamaria Adinolfi, destinandolo agli alunni della classe I A. «Stiamo lavorando sul tema della paura e del coraggio - ha affermato - e quest’ultimo è stato fondamentale per la nascita di un’importante istituzione culturale, non destinata esclusivamente alla platea scolastica ma aperta al territorio».
Presenti all’incontro i professori Vincenzo Schiavone, bibliotecario, e Dario Ianneci, ideatore e curatore del progetto nonché responsabile della biblioteca. E’ stata dedicata nel 2003 a Michelantonio Sena, stimato insegnante di storia e filosofia apprezzato da molte generazioni di studenti ed anche autore di saggi e monografie. La sua fondazione, però, risale al 1962, anno d’istituzione del liceo stesso. Attualmente è pubblica, usufruisce di finanziamenti regionali ed è iscritta all’anagrafe delle biblioteche nazionali.
Nella sala lettura, cuore di questo luogo di studio e d’incontro visibile a 360° perché circondato da vetrate, si trovano le grandi opere di consultazione come enciclopedie, atlanti, collane di classici letterari e testi storici, d'arte e di religione. Invece nel deposito librario sono stati sistemati tutti gli altri volumi, catalogati nell’anno scolastico 2003-2004 da un gruppo di circa ottanta studenti coadiuvati dal professor Ianneci. Emeroteca e videoteca sono parte integrante della biblioteca “Sena”, in cui sarà presto attivo anche il servizio del prestito interbibliotecario, per richiedere libri ad altre strutture qualora non fossero disponibili. Anche tre postazioni multimediali sono a disposizione degli utenti.
«E' risaputo che più pensi che la tua idea sia bella, più questa verrà sminuita. Ma, se ci credi veramente, dovrai combattere per difenderla a tutti i costi». Lo ha puntualizzato il professore Ianneci e il collega Schiavone ha aggiunto: «In pochi, purtroppo, inizialmente hanno sostenuto questa importante iniziativa». Abbiamo allora deciso di capire meglio com’è andata questa che, fin da subito, si è rivelata un’ardua impresa. I due docenti ci hanno risposto, alternandosi in modo del tutto naturale e sottolineando in tal modo la loro empatica complicità, che ha rappresentato una forza necessaria per andare avanti e non smettere di crederci nonostante le difficoltà.
Ci sono stati problemi da risolvere? «Sì - hanno risposto all’unisono - soprattutto relativi alla catalogazione del gran numero di volumi e alla decisione dei criteri più adeguati da adottare per rendere fruibile il grande patrimonio librario da parte innanzitutto degli studenti».
In questi anni avete avuto donazioni? «Molte, quasi duemila - ha puntualizzato, emozionato, il professor Schiavone - ed è stato commovente ritrovare, sfogliando casualmente le pagine, vecchie 1000 lire stirate, lettere, dediche».
E’ stato importante, professor Ianneci, il supporto degli studenti? «Direi fondamentale! Sono stati disponibili fin dal primo momento. Erano, nella fase iniziale, tre classi divise in squadre per la catalogazione. In totale: circa 72 alunni. Sembravano degli amanuensi medievali, collocati su due file di banchi l’una parallela all'altra. Il primo libro del catalogato è stato “Il moscerino”, mai letto né preso in prestito».
Progetti per il futuro? «Abbiamo molte idee per ampliare i nostri orizzonti e quindi aprire una succursale della biblioteca in un punto più accessibile al pubblico. Oppure attivare un servizio di libri a domicilio, con il bike service, o magari anche attivare un centro editoriale».
Quali protocolli sono attuati in questo periodo di emergenza sanitaria da Covid-19 per garantire la sicurezza?«Non appena i libri vengono restituiti, sono prima sanificati e poi messi in quarantena per sette giorni prima di ricollocarli sugli scaffali».
Comments