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L'orrore della camorra combattuta da un ragazzo come noi

Come Giancarlo Siani stava mettendo da solo i bastoni fra le ruote alla criminalità organizzata


di Luigi Indinnimeo e Pasquale Lambiase


"Sembra di stare a Fortapasc". Così titola Giancarlo Siani in uno dei numerosi articoli che gli costarono la vita nella difficile realtà di Torre Annunziata. Giancarlo Siani, nato in un contesto difficile, continua ad inseguire il suo sogno di diventare un giornalista. Tuttavia, a Torre Annunziata, la criminalità organizzata stava diventando sempre più potente e per tutti i giornalisti era un enorme rischio scrivere articoli che li riguardavano. Giancarlo, però, sfida la supremazia territoriale camorristica e continua a documentare tutto ciò che accade nella parte buia di Torre Annunziata. Gli articoli di Siani stavano diventando una vera e propria spina nel fianco per la Camorra, tanto che la polizia stava per risalire ai loro maggiori esponenti. Per questo motivo, poco dopo la sua promozione nella redazione de" Il Mattino" di Napoli, dei delinquenti notarono la sua macchina color verde acqua e cominciarono ad inseguirlo con una motocicletta fino a casa della sua amata Daniela; lo raggiunsero e lo uccisero, con sei colpi di pistola sulla schiena.

Per i ragazzi la visione di questo film è altamente consigliata proprio per conoscere le oscure realtà che nascondono i piccoli paesini della provincia di Napoli e per osservare l'incontrastabile potenza della criminalità organizzata. Adesso la situazione è più sotto controllo, proprio grazie alle modifiche delle misure giudiziarie, e grazie a veri e propri "supereroi" come lo stesso Siani, ma anche i grandi e indimenticabili Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno combattuto a viso aperto contro lo strapotere della camorra e della mafia, barattandole con la vita. Con questo film abbiamo appreso pienamente l'orrore di ciò che facevano i membri dei clan dominanti nella provincia di Napoli; ci è bastato, infatti, guardare i loro volti ed espressioni anche mentre commettevano un brutale omicidio, per capire quanto l'umanità possa esser crudele e il modo in cui comunicavano tra di loro, ma soprattutto gli argomenti da loro trattati con tanta nonchalance che, per un essere umano qualsiasi, sono semplicemente impensabili. Giancarlo Siani ha combattuto da solo contro tutto questo, con forza e determinazione, ma purtroppo la camorra è troppo potente.

LUIGI INDINNIMEO E PASQUALE LAMBIASE

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