L'indifferenza è più colpevole della violenza
Nata a Milano il 10 settembre 1930 da una famiglia di origine ebraica, Liliana Segre è un'attivista e politica italiana sopravvissuta all'Olocausto e testimone della Shoah italiana. Il 30 gennaio 1944 viene deportata dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau alla giovane età di 13 anni con il padre ucciso poche settimane dopo l'arrivo. Una volta nel campo Liliana ha ricevuto il numero di serie 75190 tatuato ancora sul braccio. È stata costretta a lavorare per un anno alla United Amunition Factory, una fabbrica di munizioni, in condizioni terribili e privata di tutti i diritti umani. Dopo che il campo fu evacuato alla fine di gennaio 1945, dovette affrontare una marcia della morte verso la Germania, sottoposta a digiuno ed estremo sforzo fisico. Il 1 maggio 1945 fu finalmente rilasciata dai soldati russi: era una profuga del campo profughi di Malchow e una delle poche sopravvissute a questa terribile follia. Tornata in Italia Liliana si trasferì prima da suo zio e poi dai nonni, che erano gli unici sopravvissuti della sua famiglia. Per molti anni Liliana rifiutò di parlare di quello che le era successo. Si rese, però, presto conto dell'importanza della sua testimonianza e iniziò a renderla pubblica. per far sì che i ricordi storici di quanto accaduto non venissero dimenticati e non accadessero più. Liliana è stata nominata senatrice a vita dal presidente Sergio Mattarella nel 2018.
"L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza.“ Ecco alcune parole della senatrice a vita Liliana Segre presenti nel dizionario Zingarelli. Liliana è sopravvissuta all'Olocausto ed è testimone italiana della Shoah.
Liliana ha rilasciato questa intervista il 27 gennaio nel Giorno della Memoria. Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno, in questa giornata si ricordano le vittime dell'Olocausto, le leggi razziali e coloro che hanno rischiato la vita per proteggere gli ebrei perseguitati. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale nelle Nazioni Unite del 1º novembre 2005.
Si decise di celebrare l'anniversario il 27 gennaio di ogni anno, perché in quel giorno del 1945 l'Armata Rossa attaccò la Vistola-Oder in direzione della Germania e liberò Auschwitz.
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