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Il ritorno delle Piccole Donne

La regista e scenografa Greta Gerwig, dopo il successo di Lady Beard, firma il settimo adattamento di "Piccole Donne", tratto dall'omonimo romanzo di Louisa May Alcott. Vincitore di un Premio Oscar e candidato due volte al Golden Globes è la storia delle quattro sorelle March: Meg, Jo, Beth e Amy, interpretate dalle attrici di successo, Emma Watson, la famosa Hermione Granger di Harry Potter, Saoirse Ronan, Eliza Scanlen e Florence Pugh. Le giovani March vivono momenti decisivi per la loro adolescenza e, maturando insieme e seguendo ognuna le proprie inclinazioni, entrano pian piano nel mondo degli adulti pur intraprendendo strade diverse.



La regista Gerwig, pur non modificando la storia originale, è riuscita a dare un tocco personale al film, infatti i momenti dell'adolescenza delle ragazze sono raccontati sotto forma di flashback, per cui le quattro protagoniste si trovano già adulte ciascuna con la propria vita. Attraverso i ricordi di Jo, personaggio centrale, tutto il film è un continuo alternarsi di presente e passato rendendo la storia molto veloce e ritmata e costringendo lo spettatore, all’inizio un po’ disorientato, a non staccare gli occhi dallo schermo. Non è un caso che la regista abbia dato un ruolo centrale alla figura di Jo, personaggio in cui si rivede per il suo amore verso la scrittura e per la sua determinata ambizione a "sfondare" nel mondo dell'editoria.

Attraverso la caparbietà e il desiderio di indipendenza di Jo, non solo economica, la Gerwig mette in primo piano uno spaccato della lotta della donna che affronta ostacoli sociali ed economici per realizzare il proprio sogno che a differenza delle altre sorelle, "married or dead", insinua zia March, non è il matrimonio. Non solo Jo, ma tutte le sorelle March affascinano per il loro carisma e la loro personalità: l’amore per gli altri e per la musica di Beth, l’amore per l’arte di Amy e l’amore per l’amore di Meg. Ognuna di loro a modo suo vuole scrivere il proprio destino contro le imposizioni del tempo.

Sicuramente ad incantarci non è solo la bravura degli attori e il racconto di una storia che non ha età, ma è anche la ricchezza della scenografia, i dettagli della fotografia e i meravigliosi costumi che ci catapultano dentro un romanzo dell’Ottocento.





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