Il Premier Draghi cerca di conquistare fiducia in Senato
Questa mattina, alle 9.55, il premier Mario Draghi si è presentato al Senato per presentare il suo nuovo programma di governo e cercare di conquistare la fiducia di tutti. “Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione Europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori”, ha detto Draghi. “Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”. Le sue prime parole, durante il discorso, sono state queste.
La pandemia è stato uno temi principali del discorso di Draghi; non a caso è stato chiamato per “gestire” la situazione e pianificare l’uscita dalla crisi stessa e la ripresa che si speri sia vicina. “Il principale dovere a cui siamo chiamati, tutti”, ha detto Draghi, “è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini. Una trincea dove combattiamo tutti insieme. Il virus è nemico di tutti”. Ha accennato anche ai vaccini, complimentandosi con gli scienziati, che stanno facendo di tutto per evitare nuovi contagi. “Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenutene le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente”, ha affermato il premier Draghi. “Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private”.
“Quando usciremo, e usciremo, dalla pandemia, che mondo troveremo?” - si è poi chiesto Draghi. La sua risposta è che il futuro sarà molto più complesso di quello che ci aspettiamo. “Alcuni pensano che la tragedia nella quale abbiamo vissuto per più di 12 mesi sia stata simile ad una lunga interruzione di corrente. Prima o poi la luce ritorna, e tutto ricomincia come prima. La scienza, ma semplicemente il buon senso, suggeriscono che potrebbe non essere così”. Ha pensato al nostro futuro, dopo la pandemia. Per lui la pianificazione deve essere a lungo termine, pensando a progetti da attuare nei prossimi decenni.
Nel discorso di Draghi è stato dedicato anche dello spazio all’ambiente e alla necessità di una transizione definita da lui “verde” per superare la pandemia. Nell’introdurre il tema, Draghi ha citato papa Francesco: “Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento” e ha parlato della necessità di un nuovo e diverso approccio per far coincidere ambiente e benessere sociale.
Al centro del discorso di Draghi è stata anche la scuola. Secondo lui la crisi causata dal Coronavirus è stata pesante anche dal punto di vista educativo e la didattica a distanza non è riuscita a fare molto per evitarlo. Per questo ha detto: “E' necessario tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà”. Ha affermato che il ritorno a scuola deve, però, avvenire in totale sicurezza.
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