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Il Giorno del Ricordo

Il 10 febbraio di ogni anno, dal 2005, si celebra questa giornata dedicata alle vittime delle Foibe


Quando si sente parlare dei massacri delle Foibe, si fa riferimento a tutti quegli italiani che vennero torturati per poi essere assassinati e gettati nelle foibe dai militari della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale. Le foibe vengono dette anche "inghiotti naturali" capaci di nascondere numerosi oggetti, anche di grandi dimensioni, in questo caso comuni cittadini innocenti. La prima ondata di violenze iniziò l’8 marzo 1943 in seguito alla caduta del dittatore Mussolini. Quella di Tito fu una vera e propria vendetta nei confronti degli italiani, i quali, in precedenza, avevano emanato varie condanne a morte di soldati jugoslavi. La maggioranza delle vittime fu gettata all'interno di queste foibe ancora viva per risparmiare munizioni, un gesto questo davvero crudele, capace di superare i limiti dell'umanità. A maggio del 1945 partì la seconda fase del fenomeno, quella che diede luogo al più alto numero di morti. Alla fine di tutto questo massacro si arrivarono a contare fino a 20.000 morti, un numero davvero sconcertante. L' uccisione di tanti innocenti ebbe fine con la firma del trattato di pace di Parigi il 10 febbraio 1947. Il 10 febbraio di ogni anno, a partire dal 2005, si celebra il Giorno del ricordo per commemorare tutti gli italiani che persero la vita durante quel periodo, uno sterminio questo non meno importante di quello degli ebrei.



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