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Il coraggio di Giorgio Ambrosoli contro l'ingiustizia di Sindona

Nonostante le minacce e le pressioni a cui Ambrosoli era sottoposto, egli non ha mai ceduto, dimostrandosi un vero eroe della società odierna.

di S.Noschese e I.Iudici


Giorgio Ambrosoli è stato un avvocato italiano nato a Milano il 17 Ottobre 1933 ed assassinato da un sicario ingaggiato da Michele Sindona l'11 Luglio 1979. Nel 1952 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza nell'Università degli studi di Milano. Nel '74 Guido Carli lo nominò governatore della Banca d'Italia, che era stata portata sull'orlo del crack finanziario dal banchiere Michele Sindona, per verificare la sua situazione economica e l'eventuale presenza della criminalità organizzata siciliana. Già in precedenza c'erano stati dei sospetti su Sindona che aveva chiesto un prestito al governatore Guido Carli. In seguito le banche di Sindona vennero fuse e così nacque la Banca Privata Italiana di cui Fignon divenne presidente e amministratore delegato. Successivamente quest'ultimo consegnò delle relazioni sullo stato della banca ad Ambrosoli che divenne commissario liquidatore e assunse la direzione della banca. Ben prestoscoprì le irregolarità di quest'ultima, inconsapevole di ciò che sarebbe accaduto dopo.


Per queste scoperte Ambrosoli venne sottoposto a numerose minacce e pressioni da parte di Sindona che voleva evitare un suo coinvolgimento penale. L'avvocato italiano scoprì anche che Michele Sindona operava anche in una banca statunitense e per tale motivo venne coinvolta anche l'FBI. Lo stato, però, non gli accordò nessuna protezione nonostante le minacce di morte. Addirittura Ambrosoli scrisse una lettera di addio alla moglie rendendola consapevole dei rischi che correva. Nel corso di questi anni ricevette diverse telefonate da Giacomo Vitale, uomo d'onore e cognato del boss mafioso Stefano Bontate.

L'11 Luglio 1979 uno sconosciuto si avvicinò sotto al suo portone e gli sparò 4 colpi con una Magnum-357. Ad ucciderlo fu il malavitoso statunitense William Joseph Aricò. Al suo funerale nessuna autorità pubblica si presentò.

Ad oggi Ambrosoli è ricordato come uno dei numerosi eroi che ha lottato contro le ingiustizie della mafia, dimostrandosi così un esempio per tutti gli italiani.

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