Il cavallo è una nave!!!
Uno studio dell‘università di Marsiglia sostiene che il famoso cavallo di Troia in realtà sia una nave
“Temo i Danai anche quando portano doni”. Lo dichiara il veggente Laooconte ai Troiani nel libro II dell’”Eneide” di Virgilio. Il 24 aprile di quest’anno è ricorso l’anniversario dell’ingresso del mastodontico cavallo nelle mura della potente città dell’Asia Minore: Troia. Si narra, infatti, che, secondo la tradizione, gli antichi Greci riuscirono ad espugnarla proprio in questa data nell’anno 1184 a.C.. Fecero introdurre nelle mura quella mastodontica macchina da guerra dagli stessi Troiani, convinti che si trattasse di un dono degli dei. L’acuto inganno fu progettato dal re di Itaca, Ulisse, uomo forte e dotato di intelligenza e perspicacia eccezionali. Solo grazie alla sua astuzia, dopo dieci lunghi ed estenuanti anni, gli Achei riuscirono a vincere un conflitto estenuante per entrambe le parti.
In realtà, però, uno studio archeologico smentisce questa versione dei fatti. Francesco Tiboni, dottore di ricerca dell’Università di Marsiglia, ha, infatti, scoperto che non si trattava di un cavallo, bensì di una nave fenicia utilizzata generalmente per pagare tasse e per il trasporto di materiali preziosi. Lo precisa nel suo saggio del 2017, intitolato “La presa di Troia. Un inganno venuto dal mare”, spiegando che l’equivoco sarebbe dovuto ad un’errata traduzione. “Hippos” era un’imbarcazione da guerra onoraria, molto diffusa a quei tempi, ed Omero certamente lo sapeva, ma nel VII secolo a. C. nacque l’errore interpretativo che, inconsapevolmente, Virgilio ha trasmesso.
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