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Gioacchino Crisafulli: eroe anche in pensione

Oggi è la giornata della memoria e dell'impegno, una giornata in ricordo di tutte quelle persone che sono morte a causa della criminalità organizzata


di Chiara Alfano e Eleonora Danza


Oggi 22 marzo è la giornata per ricordare quelle persone innocenti che, per opporsi alla criminalità organizzata, sono state uccise ingiustamente. Tra tutte le vittime ricordiamo Gioacchino Crisafulli, morto il 27 aprile 1983 per mano di Cosa Nostra. Era un carabiniere italiano che si impegnò alla lotta alla mafia negli anni '80. Ormai in pensione scoprì a seguito di un'indagine che nel porto di Palermo doveva arrivare un carico di eroina destinato poi a esponenti statunitensi della criminalità organizzata. Si insospettì quando vide delle manovre di un camion nei pressi di casa sua: osservò che si stava dirigendo, utilizzando strade secondarie, al porto di Palermo. Allora decise di scendere a controllare e chiese informazioni in merito a quella spedizione. Anche se il carico era già arrivato a destinazione, pochi giorni dopo venne ucciso con vari colpi di arma da fuoco da due sicari di Cosa Nostra dato che l'organizzazione vedeva l'intromissione di Gioacchino come una minaccia.

I colpevoli sono stati condannati all'ergastolo. Gioacchino in seguito ha avuto molte onorificenze come la medaglia d'Oro al Merito Civile conferitagli dal Presidente della Repubblica Sergio Matterella il 5 giugno 2017.


Come Gioacchino, ci sono state molte persone che hanno perso la vita per opporsi alla criminalità organizzata. Vanno ricordate poiché hanno dato il loro contributo alla lotta contro la mafia quando potevano girarsi dall'altra parte e fare finta di non vedere.

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