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Immagine del redattoreBENEDETTA VITOLO

Francesco De Sanctis, moriva oggi l’uomo che ha dato il nome alla nostra scuola

Ci lasciava in questo giorno Francesco De Sanctis, uno dei personaggi più importanti del XIX secolo, protagonista della scena politica e culturale italiana di quegli anni.


 

Il nome Francesco De Sanctis è molto familiare a noi studenti della IA, in quanto il nostro liceo ha preso il nome proprio da questo personaggio. Non tutti, però, conoscono la sua storia.

Francesco De Sanctis nasce nel 1817 a Morra Irpino (oggi Morra De Sanctis), un paesino in provincia di Avellino. Viene da una famiglia di piccoli proprietari terrieri, una classe sociale a quei tempi considerata agiata. Si trasferisce a Napoli nel 1826 per iniziare gli studi presso la scuola di Carlo Maria De Sanctis, suo zio. Terminato il liceo, il ragazzo intraprende gli studi giuridici, che, però, trascura per seguire le lezioni del purista Basilio Puoti, di cui diviene prima discepolo e poi collaboratore.

Negli anni della diffusione del colera, più precisamente dal 1836 al 1839, De Sanctis ritorna a Morra e poi riparte per Napoli. Dapprima insegna presso la scuola militare di S. Giovanni a Carbonara, poi ottiene l’incarico nel Reale Collegio Militare della Nunziatella. Nel 1838 apre una sua scuola, dove operano i suoi discepoli e vengono trattati molti temi diversi. L’istituto chiude dopo dieci anni in seguito alla Rivoluzione del 15 maggio del 1848, che causa la morte e l’emigrazione di molti allievi e maestri. Nello stesso periodo De Sanctis è costretto ad abbandonare la sua cattedra nel collegio militare.

Seguono anni drammatici, nel 1850 viene infatti arrestato come presunto mazziniano e rinchiuso nella fortezza di Castel dell’Ovo a Napoli. Durante l’isolamento, durato ben trentadue mesi, produce diverse testimonianze letterarie. La polizia lo ritiene pericoloso per via delle sue idee politiche e l’influenza che riesce ad esercitare sui giovani. Si decide, quindi, di esiliarlo in America, ma De Sanctis riesce a fuggire a Torino e lì ottiene una cattedra in una scuola privata. La sua fama, acquisita nel tempo grazie alle varie produzioni letterarie, gli garantisce un incarico di Letteratura Italiana presso il Politecnico di Zurigo, dove insegna dal 1856 al 1860.

De Sanctis ha un ruolo importante anche nell’ambito della politica. Nel 1860 conosce, infatti, Mazzini e s’impegna come attivista politico con lo scopo di favorire l’unificazione. Viene eletto prima Governatore della Provincia di Avellino e poi Ministro della Pubblica Istruzione da Cavour. In questo periodo lavora a diverse delle sue opere più importanti abbandonando la Destra Moderata per avvicinarsi alla Sinistra Costituzionale. Nel 1871 diventa professore di Letteratura comparata alla Federico II di Napoli. Dopo aver lottato a lungo contro gravi infermità, De Sanctis muore il 29 dicembre del 1883, lasciandoci un vero patrimonio costituito da testimonianze letterarie di altissimo livello.



Prima di scrivere questo articolo non conoscevo la storia di quest’uomo e ora non potrei che essere ancora più orgogliosa di frequentare una scuola che porta il suo nome.





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