Fortapàsc, un inno al coraggio
La storia di Giancarlo Siani raccontata magistralmente in Fortapasc, un film contro la camorra e l'omertà dello Stato
di Giorgia Sessa e Vitolo Benedetta
"La criminalità, la corruzione non si combattono soltanto con i carabinieri. Le persone per scegliere devono sapere, devono conoscere i fatti. E allora quello che un giornalista "giornalista" dovrebbe fare è questo: informare".
Crediamo che questa frase sia particolarmente significativa per descrivere ciò che Giancarlo Siani ha lasciato in questo mondo. La sua è la storia di un ragazzo come tanti, ma che ha qualcosa di speciale: il coraggio. Infatti, a Torre Annunziata, luogo da sempre sopraffatto dalla camorra, molti intraprendono la strada più semplice, quella del silenzio e della negligenza. Siani, giornalista di soli 26 anni, non riesce a rimanere impassibile di fronte alla criminalità e alla corruzione che, sempre più frequentemente, ostacola le poche persone oneste del paese.
Decide, quindi, di scrivere una serie di articoli di denuncia che, se da una parte riescono a sensibilizzare i cittadini, dall'altra attirano l'attenzione dei maggiori clan partenopei. Seguono dunque alcune infide minacce che avrebbero dissuaso tutti, ma non Giancarlo Siani. Egli, noncurante dell'evidente pericolo, persevera nella sua ricerca della verità, dando inizio all'inchiesta sugli appalti del terremoto che si rivela poi fatale.
Fortapàsc è un film che riesce perfettamente a riassumere la storia di Siani, approfondendo il suo lato "umano" e raccontando la vicenda senza soffermarsi esclusivamente sugli aspetti negativi.
Provoca forti emozioni nell'animo dello spettatore, che riesce a immedesimarsi nella storia e a coglierne facilmente la morale.
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