Crisi Ucraina: la pace è in bilico
La Russia stringe un cappio militare attorno all' Ucraina la cui invasione da parte delle truppe di Putin sembra molto probabile.
Tuttavia la diplomazia ha sempre una possibilità.
La crisi russo-ucraina non è stata improvvisa, ma dura da anni. Si tratta di un conflitto sia diplomatico che militare tra la Russia e l' Ucraina iniziato il 24 febbraio 2014 ed ancora in atto.
La causa scatenante è stata l' occupazione russa della regione ucraina della Crimea, una penisola del versante orientale ucraino, che si affaccia sul mar Nero. Lo scontro si fonda sulla situazione politica della Crimea, della regione del Donbass, area fortemente industrializzata dell' Ucraina Orientale e sulla possibile adesione dell' Ucraina alla Nato. Dal 2014 ad oggi migliaia sono state le vittime ed oltre un milione gli sfollati interni che potrebbero diventare profughi in fuga verso i Paesi europei.
Attualmente la situazione è allarmante: la Russia ha stretto un cappio militare attorno all' Ucraina schierando un numero di forze militari in crescita esponenziale e che rappresenta una concreta minaccia di invasione. Dunque da un lato la Russia del presidente Vladimir Putin, alleata strategicamente con la Cina e con i governi delle Repubbliche secessioniste del Donbass, dall' altro l' Ucraina, guidata dal presidente Volodymyr Zelensky, la Nato, l' Unione Europea, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Ciò allarma il mondo intero che teme lo scoppio di una nuova guerra alle porte orientali dell' Europa con il conseguente trascinamento di tutto il vecchio continente.
Per comprendere come nasce il conflitto occorre risalire alle origini della crisi tra Russia ed Ucraina. Dato per scontato che l'Ucraina è un paese eterogeneo per storia, lingua e religione, dove l' area orientale è sempre stata filo-russa, mentre quella ad ovest di influenza occidentale, le origini del conflitto risalgono ai primi anni Novanta. Il 24 agosto 1991 l'Ucraina proclama la sua indipendenza dall' URSS che si è dissolta formalmente il 26 dicembre 1991. Da quel periodo l' Ucraina ha stretto profondi legami con l' Occidente allontanandosi dalla Russia.
L' antefatto dell' attuale crisi risale, invece, al 2013, anno in cui sono esplose in Ucraina manifestazioni pro-europee chiamate Euromaidan, a causa del rifiuto dell' allora presidente Yanukovych, favorevole alla Russia, di firmare un accordo per una maggiore integrazione con l'Ue. Le proteste, inasprite in seguito ad una violenta repressione della polizia, si sono concluse con la fuga dal Paese di Yanukovych a fine febbraio del 2014. Nello stesso periodo le truppe russe hanno invaso la Crimea la cui popolazione è in prevalenza di lingua russa e la cui posizione geopolitica è strategica per la Russia. Dopo un mese la Crimea viene formalmente annessa alla Federazione Russa in seguito all' esito positivo di un referendum definito illegale da ONU, Ue, USA e dalla stessa Ucraina.
In conseguenza alle tensioni causate dall' annessione della Crimea, un' altra insurrezione armata è esplosa nell' aprile 2014 nelle regioni di Donetsk e Lugansk, nel Donbass, scatenando una guerra civile ancora in corso tra le forze separatiste filo-russe con l' appoggio armato della Russia ed il governo ucraino post-Euromaidan. Con un altro controverso referendum il Donetsk e il Lugansk vengono proclamate indipendenti dall' Ucraina come Repubbliche popolari che si rifanno alle repubbliche sovietiche.
La nuova escalation è iniziata nella primavera del 2021, ma la situazione si è aggravata in autunno quando la Russia ha iniziato a schierare le sue truppe al confine con l'Ucraina. Tra le richieste avanzate dal governo di Mosca c'è il divieto all' Ucraina di entrare nella Nato. Infatti l' ampliamento del Patto atlantico con l'ingresso dell' Ucraina significherebbe che gran parte del confine occidentale della Russia sarebbe presidiato dalla Nato, dal momento che Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia, Romania e Bulgaria hanno aderito all' Alleanza atlantica. La Russia senza l' Ucraina perderebbe il controllo del Mar Nero e l' accesso ai mari caldi riducendosi ad essere una potenza di livello regionale.
Gli scenari possibili sono diversi: le potenze occidentali potrebbero provare a dissuadere Putin, convincendolo degli eccessivi costi in termini economici ed umani che un conflitto comporterebbe; la Russia e la Nato potrebbero concordare un nuovo accordo sulla sicurezza; Ucraina e Russia potrebbero rilanciare gli accordi di Minsk (siglati nella capitale della Bielorussia, prevedevano da una parte che l'Ucraina assicurasse autonomia alle regioni separatiste ed amnistia per i ribelli, e dall'altra che la Russia si ritirasse dal territorio ucraino), falliti nel 2014; l' Ucraina potrebbe diventare neutrale, come la Finlandia durante la guerra fredda.
Mentre la diplomazia svolge il suo ruolo, la Russia è passata dalle minacce all' azione militare. Infatti, in giornata, Putin ha riconosciuto ufficialmente le regioni del Lugansk e del Donetsk come territori russi ed ha ottenuto dal Senato russo l' autorizzazione per usare le forze armate all'estero. Molteplici le reazioni internazionali. Innanzitutto saranno previste sanzioni alla Russia per colpire le banche che stanno finanziando le operazioni militari nei territori ucraini, oltre a valutare un sostegno militare di tipo difensivo richiesto dall' Ucraina. La Germania ha deciso di sospendere il processo di revisione del Nord Stream 2, il gasdotto che, attraverso il Mar Baltico, trasporta il gas dalla Russia in Europa Occidentale, passando per la Germania. Senza la certificazione il gasdotto non potrà iniziare a funzionare. La dura decisione tedesca è stata apprezzata dal presidente degli Stati Uniti, Biden, che ha ritenuto un'invasione la mossa di Putin e che ha autorizzato l'invio di nuovi soldati nel Baltico in segno di totale difesa del territorio Nato. Josep Borrell, l'Alto Rappresentante per la politica estera Ue, ha invitato gli Stati non europei a non dare seguito alla decisione illegale del governo di Putin, in quanto si teme che la Russia possa usare il riconoscimento delle due repubbliche auto-proclamate come pretesto per ulteriori azioni militari contro l' Ucraina.
Insomma sembra che l'invasione dell' Ucraina sia iniziata. Tuttavia si spera che sia solo un modo per far aumentare la tensione con l'obiettivo di ottenere garanzie e vantaggi. Probabilmente solo l' arrivo sul fronte di molti ospedali da campo sarà un chiaro segnale di un imminente attacco. D'altronde la storia militare russa ha insegnato che il governo di Mosca, quando dichiara guerra, decide di farlo di sorpresa.
E' auspicabile che la diplomazia abbia sempre un'altra possibilità affinché l' ultima parola sia della pace.
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