Biden accusa Mohammed bin Salman per l'omicidio di Khashoggi

Negli Stati Uniti molti giornalisti hanno pubblicato la loro versione sull'omicidio del giornalista e scrittore Jamal Khashoggi, ucciso il 3 ottobre 2018 a Istanbul, in Turchia. L'agenzia di spionaggio degli Stati Uniti d'America accusa ora il leader dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, di essere la causa dell'omicidio del giornalista; infatti, nel rapporto si può leggere che il leader dell'Aurabia Saudita approvò l'operazione per catturare e uccidere il giornalista.

Nel novembre 2018 molti giornalisti statunitensi pubblicarono queste informazioni su varie testate, ma il presidente Trump non mostrò alcun interesse per queste rivelazioni, probabilmente solo per conservare buoni rapporti con l'Arabia Saudita. Trump diede appoggio ai Sauditi per la guerra in Yemen e diede anche il via libera ai sauditi di isolare il Qatar, creando una delle più grandi crisi nel Golfo Persico. Il nuovo presidente Joe Biden ha reso pubblico il rapporto segnando, così, la fine della amicizia con l'Arabia Saudita. Il cambiamento già si era intuito nei suoi primi giorni da presidente quando aveva detto che gli Stati Uniti avrebbero interrotto la vendita di armi all'Arabia Saudita e avrebbero smesso di appoggiarla nella sua guerra contro lo Yemen.

Ripercorriamo la vicenda di Khashoggi: il giornalista il 2 ottobre 2018 entrò nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul per richiedere dei documenti necessari alla celebrazione del suo matrimonio, ma non uscì più dall'edificio. Le indagini mostrarono che era stato ucciso da undici sauditi inviati quasi certamente da Bin Salman che ha sempre negato il suo coinvolgimento, ma ha anche detto che se ne assumeva tutte le responsabilità, essendo il leader dell'Arabia Saudita. Nei mesi successivi assistiamo ad un processo poco chiarificatore che termina con la condanna di cinque persone a morte e tre a 24 anni di carcere.