Arena e Pezzuto: un'ingiustizia per la giustizia
Chi dimentica è complice: anche oggi si ricordano Arena e Pezzuto
Oggi, 12 febbraio, trent'anni fa, a poca distanza da Salerno, esattamente nella località di Pontecagnano-Faiano, perdevano la vita due carabinieri: Fortunato Arena e Claudio Pezzuto. I due membri delle forze dell'ordine furono assassinati da due componenti della Camorra: Carmine D'Alessio e Carmine De Feo. Questi due criminali erano già in fuga sia dalla polizia locale sia dai nemici della Nuova famiglia. Dopo aver rapinato proprio un carabiniere, i due partirono insieme da Capaccio prima a bordo di una Fiat Uno e poi di una Nissan Patrol, prendendo in ostaggio il proprietario dell'autovettura, costringendolo dunque a rimanere con loro. In tarda serata arrivarono a Piazza Garibaldi, luogo d'incontro di Faiano, dove furono intercettati dai due nostri eroi, al tempo giovanissimi. Arena e Pezzuto, notando qualcosa di strano in quell'auto, si avvicinarono chiedendo documenti e patente al guidatore della Nissan. Ancor prima di controllare i documenti degli altri due passeggeri, vennero freddati prima uno, poi l'altro, da una scarica di proiettili. I due morirono all'istante: all'età di 23 e 29 anni, i due ragazzi, i due carabinieri, i nostri compaesani, persero la vita. La loro morte scatenò una vera e propria caccia ai colpevoli, i quali furono trovati e arrestati in una piccola residenza di Calvanico il 14 luglio dello stesso anno. Da quel terribile giorno, ogni anno, ogni 12 febbraio, nella stessa piazza dove i due tutori della legge furono uccisi, si tiene una celebrazione commemorativa in loro onore. Anche stamattina si è tenuta la cerimonia a Faiano, alla quale hanno partecipato il prefetto di Salerno Francesco Russo, il Comandante della Legione Carabinieri Campania Antonio Jannece, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno Gianluca Trombetti e il Comandante della Stazione di Carabinieri di Pontecagnano-Faiano Vincenzo De Chiara. Ad organizzare l'iniziativa sono stati sia il Comune di Pontecagnano sia il Comando Principale dell'Arma dei Carabinieri. Durante la cerimonia il parroco della Chiesa di San Benedetto di Faiano, don Marco Ventura, ha celebrato la messa per mantenere vivo il ricordo di Claudio e Fortunato. Sono state, inoltre, molto toccanti e significative le parole del Sindaco del Comune, anch'egli lì presente, il signor Giuseppe Lanzara il quale ha detto: "Sono trascorsi trent’anni da quando un efferato omicidio ha interrotto la vita di due giovani servitori dello Stato e tutori della legge. Ritrovarsi in quella Piazza è tanto doloroso quanto necessario nella coerenza dei valori fondanti della nostra democrazia, che si basa sulla partecipazione costante di tutte le forze in campo per il sostentamento e la difesa dello Stato. Arena e Pezzuto hanno sacrificato la loro gioventù ed il loro futuro ed il loro gesto non va dimenticato né vanificato: che mai si abbassi la guardia contro ogni forma di illegalità".
L'omicidio di questi giovani ragazzi, che oltretutto vivevano a pochi chilometri da me, mi ha fatto riflettere molto: non è possibile tollerare episodi del genere perché non è accettabile assistere alla morte di giovani ragazzi, nel pieno della loro vita, della loro carriera, pronti a lanciarsi nel loro futuro. E' per loro e per tutte le persone che muoiono per la giustizia, per il bene comune, che dobbiamo continuare a lottare e a provare di cambiare le cose, di garantire il benessere sociale. Storie come queste ci fanno capire che il crimine è una realtà presente, vicina a ognuno di noi. Ogni giorno dovremmo essere grati alle forze dell'ordine che rischiano perennemente la vita per il bene comune e per il funzionamento dello Stato. Spesso ci dimentichiamo del loro lavoro immenso, quindi, è arrivata l'ora di rendere omaggio ai nostri protettori e di sostenerli sempre. Per la memoria di Claudio e Fortunato, per la memoria di tutti coloro che non ce l'hanno fatta, continuiamo a combattere!!
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