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Archaehierax sylvestris: resti di un'aquila australiana vissuta 25 milioni di anni fa

Sono stati ritrovati frammenti ossei di un'aquila che si è estinta 25 milioni di anni fa in Australia


Stiamo parlando della Archaehierax sylvestris, l'aquila più antica d'Australia, ritrovata dai ricercatori della Flinders University nei pressi del lago Pimpa, un lago secco dell'Australia meridionale. Chiamata anche "antico falco delle foreste", questa specie si era adattata a cacciare tra i fitti alberi dell'area del lago Pimpa, ora deserta, ma che nel periodo del tardo Oligoceneera ricca di flora, sviluppando così ali corte, per evitare i numerosi alberi e aveva lunghe zampe, ampie 15 cm.


Avendo, però, zampe cosi grandi, i ricercatori hanno presupposto che questa antichissima aquila cacciasse soprattutto in picchiata, nutrendosi di animali come il koala, vari uccelli acquatici e opossum. Gli scavi in quell'aria del continente erano già iniziati nel 2016, solo alla fine di settembre, inizio ottobre del 2021, i ricercatori sono riusciti a trovare 63 ossa di Archaehierax sylvestris. Trevor Worthy, professore alla Flinders University, afferma che tutti i membri dell'equipe di studi e ricerche sono entusiasti del ritrovamento della maggior parte dello scheletro, poiché è molto raro trovare anche solo un osso di un'aquila risalente a questo periodo. Continua dicendo che questa specie non appartiene a nessuna aquila vivente e che sembra essere un ramo unico della famiglia dei rapaci. Worthy conclude dichiarando che le ricerche continueranno nella speranza di trovare altri fossili.

Questa importante ricerca ci fa capire come nel tempo sia cambiato il nostro pianeta e quante specie siano mutate con esso e quante, invece, si siano semplicemente estinte, lasciando con loro fossili, domande e supposizioni, come nel caso dell'Archaehierax sylvestris, un animale misterioso che non è riuscito a stare al passo con i cambiamenti climatici. Anche oggi, purtroppo, sono molte le specie in via d'estinzione o estinte a causa dell'uomo e della sua ossessione di dominare il globo terrestre, senza rispetto per le altre creature viventi.

Il lavoro degli ornitologi e ricercatori australiani ci invita, altresì, a riflettere sulla necessità di finanziare il mondo della ricerca e delle università, per progredire nel campo scientifico. Purtroppo, questa esigenza è molto trascurata in Italia, nota spesso per la cosiddetta "fuga dei cervelli" all'estero. Speriamo che presto anche gli ornitologi italiani e non solo possano darci notizie interessanti su altre specie animali!



















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