Andromaca: un esempio di coraggio
di Marta Zabatta e Sara Zagaria
Oggi 8 marzo si festeggia la festa di tutte le donne e per l'occasione abbiamo intervistato Andromaca, il suo nome greco è Ανδρομάχη, moglie di Ettore, personaggio della mitologia greca.
Buongiorno Andromaca, ci dispiace per aver disturbato la tua quiete eterna, ma ti andrebbe di raccontarci cosa hai fatto durante la tua vita?
Buongiorno, come sapete sono stata la moglie di Ettore e madre di nostro figlio Astianatte. Oggi vi parlerò del doloroso addio che ho dovuto dare a mio marito quando è tornato a combattere. Ettore era il più valoroso tra gli eroi troiani e, prima di combattere contro Achille, venne alle porte Scee per salutarmi. Io non volevo che combattesse contro di lui perché la perdita della mia famiglia era stata causata proprio da Achille e il timore per la vita di Ettore era enorme. Lo implorai all'infinito, cercando di ricordargli il futuro di suo figlio senza un padre, ma non ci fu nulla da fare. Mi rispose che non poteva abbandonare la guerra in quel momento molto delicato e che non voleva lasciare ai Troiani un brutto esempio da morto, temeva di non essere lodato. Mi concessi di dargli un consiglio per evitare la sua morte. Un'azione del genere nella nostra civiltà non era permessa ad una moglie, infatti sono ricordata soprattutto per aver espresso i miei sentimenti andando oltre il mio ruolo. Ettore prima di andarsene prese in braccio suo figlio che si spaventò vedendo l'elmo e poi tornò in battaglia. Mentre lo vedevo allontanarsi, le ancelle ed io già piangevamo per lui sapendo in cuor nostro che non sarebbe più tornato da quel duello.
Andromaca sei stata un grande esempio per tutte le donne del tuo tempo, intimorite da un rigido ruolo da dover rispettare, e hai parlato per tutte loro esprimendo i tuoi sentimenti e la tua paura di restare da sola, ma soprattutto il timore per il futuro di tuo figlio senza un padre. Grazie per averci dedicato il tuo tempo in questa giornata molto importante per la storia.
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