6 marzo 1888: muore Louisa May Alcott
“Io non ho paura delle tempeste perché sto imparando come governare la mia barca”: questa è una celebre frase di Louisa May Alcott. Di lei sappiamo che era una donna molto curiosa e aperta al mondo, sempre alla ricerca di nuove idee e i pregiudizi dell’epoca in cui viveva non la fermavano facilmente.
Louisa May Alcott nacque a Germantown ed era la seconda di quattro sorelle. Suo padre, Amos Bronson Alcott, era un insegnante, mentre la madre Abby May era un’attivista e assistente sociale. Louisa May Alcott morì il 6 marzo 1888 a Boston. Fu un’intellettuale che ha contribuito molto all’emancipazione femminile principalmente con le proprie opere. Fece parte delle donne che reclamavano il diritto al voto e l’abolizione della schiavitù. Nel 1834 la famiglia si trasferì a Boston e il signor Alcott fondò una scuola sperimentale. Louisa May Alcott, come le sue tre sorelle, fu molto interessata al movimento filosofico del padre. Nonostante le difficoltà economiche della sua famiglia è riuscita a raggiungere i propri obiettivi, senza arrendersi.
Piccole donne è il suo più famoso romanzo. Pubblicò il primo nel 1868 e il secondo nel 1869 negli Stati Uniti, con il titolo Piccole donne e Meg, Jo, Beth, and Amy. Nel 1880 i due libri furono uniti e ne formarono uno solo, Piccole donne. In Italia le prime traduzioni risalgono al 1908. Il libro ebbe subito un grande successo e oggi è considerato un classico della letteratura per l'infanzia.
Il primo romanzo racconta la storia delle quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth e Amy (che rappresentano quelle della famiglia Alcott). Il padre è un cappellano partito per la Guerra di secessione americana, lasciando a casa le quattro figlie e la moglie. Le ragazze, pur essendo povere, crescono bene e diventano delle donne responsabili, pronte ad aiutarsi tra di loro. Il personaggio di Jo in Piccole donne ha “influenzato” tante lettrici perché ha insegnato che le donne hanno risorse e possibilità per esprimersi al meglio.
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